Qualche settimana a Hotelsclick.com abbiamo fatto la conoscenza di Carlos Melia, agente di viaggio, travel blogger, consulente turistico, concierge, wedding planner specializzato nel settore lusso e nel turismo omosessuale.
Inutile dire che siamo rimasti colpiti dal suo impegno su così tanti fronti.
Carlos, infatti, è anche rappresentante dell’LGTNetwork, organizzazione che raccoglie esperti e operatori del settore, ed è senza dubbio un punto di riferimento nel settore turistico LGBT.
È stato interessante scoprire che Carlos ha persino indossato la corona di Mr Gay 2008, nel corso della 2°edizione del concorso internazionale.
Non abbiamo resistito.
Lo abbiamo contattato per scoprire chi si nascondesse dietro una personalità tanto eclettica.
“Che cosa ci può essere più di un intervista per mettere a nudo una persona?“, abbiamo pensato…
Eccovi dunque 10 domande su argomenti diversi per iniziare a conoscere Carlos Melia, le sue numerose attività, la sua vita, i suoi progetti e, naturalmente, i suoi viaggi.
Iniziamo!
HC: Potresti presentarti ai nostri lettori per favore?
Carlos: Naturalmente, con piacere.
Carlos Melia: agente di viaggio internazionale, travel blogger, concierge, consulente turistico e wedding planner. Dopo 25 anni di esperienza nel mondo dei viaggi, mi sono guadagnato il soprannome di “Novello Marco Polo“.
Viaggiatore per piacere, giramondo e viveur, mi occupo di turismo e lifestyle di lusso sulla base delle mie personali esperienze, paese dopo paese.
Fondatore di LGTNetwork.org.
HC: Nella sezione “About Us” del sito della tua organizzazione, dichiari chiaramente la missione del network cioè ” Narrowing the existing gap among mainstream luxury travel and hospitality suppliers and the leading gay travel trade and media.” [in italiano: Colmare la lacuna tra il settore turistico, i fornitori di servizi, il mercato del turismo gay e i media].
Potresti spiegarci meglio a che tipo di lacuna fai riferimento? Per caso ha a che fare con il pregiudizio che ruota attorno al tema? E come sei riuscito a colmarla?
Carlos: Essenzialmente non c’è una comunicazione, un’interazione diretta e mirata verso il target specifico.
Negli ultimi 10 anni, ho esclusivamente viaggiato per il mondo e, attraverso le mie esperienze, ho imparato un sacco di cose sul mondo dei viaggi, sui servizi e sui prodotti offerti.
Non solo. Ho anche “diffuso il messaggio” tra colleghi, professionisti del settore e giornalisti (convenzionali e non).
Dopo così tanti anni passati in viaggio, proprio l’anno scorso, ho deciso di creare un’organizzazione che raccogliesse il meglio tra professionisti, giornalisti, bloggers e influencers nel mondo gay, oltre ai principali fornitori del settore alberghiero e turistico per quanto riguarda il turismo in generale.
Il nostro network organizza corsi di formazione, eventi per networking, viaggi per giornalisti e viaggi per agenti o consulenti.
I valori che promuoviamo e in cui crediamo sono: socializzazione, interazione, comunicazione, formazione e fiducia. E penso che, da quando siamo partiti, abbiamo fatto e stiamo facendo un ottimo lavoro, anche grazie all’aiuto e supporto di leaders mondiali del settore, tra cui Belmond, solo per citarne uno.
HC: Ci spiegheresti meglio l’espressione “our native tongue might be Gay, but we are fluent in Straight“, [in italiano: la nostra lingua madre è il gay, ma siamo fluenti anche nello straight] che personalmente ci piace un sacco?
Carlos: Lontano dall’idea del ghetto, tutta la mia attività si basa su questa frase. Io sono gay e, negli anni, da turista gay al 100% sono diventato un turista normale. Mi rivolgo quindi a qualsiasi tipo di utente, proprio perché la mia personale esperienza va oltre ogni connotazione sessuale.
I miei siti e i miei blog parlano di splendide mete per vacanze, di fantastici hotel, resort, ristoranti e propongono attrazioni interessanti, vale a dire consigli e spunti che chiunque può usare, indipendentemente dall’orientamento sessuale.
Mi piace l’idea di un mondo fatto di diversità e tolleranza e applico questo concetto anche nel lavoro.
HC: Sei anche un wedding planner sia per coppie eterosessuali sia per coppie omosessuali. Hai mai organizzato un matrimonio sopra le righe?
Carlos: Sì, sono anche un wedding planner, un’attività che mi piace moltissimo.
Mhhhh… Sopra le righe? A dire il vero, non ancora. Finora ho organizzato solo alcuni matrimoni in varie parti del mondo, dall’Argentina alla Tailandia fino a New York.
Ora che ci penso, l’anno scorso ho partecipato a un matrimonio molto originale, organizzato da Visit Sweden e Visit Stockholm. Una coppia si è spostata due volte: prima sull’aereo in volo e poi al Circolo Polare Artico, all’Ice Hotel di Kiruna, nella Svezia settentrionale. È stato molto originale, qualcosa che ricorderò per sempre.
HC: Parlando dell’Italia, qual è la situazione attuale dei viaggi gay nel nostro paese? Qualche brutta esperienza..?
Carlos: Ho viaggiato parecchio in Italia, da solo, con il mio compagno e in gruppi gay…
Devo dire che non ho mai avuto brutte esperienze. Anzi. Durante l’ultimo viaggio in compagnia del mio partner abbiamo visitato Roma, Firenze e Venezia ed è stato incredibilmente romantico e piacevole. Abbiamo soggiornato a Villa San Michele a Fiesole e al Cipriani di Venezia, un’icona. Sono stato in Italia anche di recente, invitato dall’Ufficio di Promozione Turistica della Puglia. Ero con un gruppo di tour operator e giornalisti americani e inglesi, tutti gay: abbiamo trascorso una settimana toccando diverse località e mi sono innamorato di questa terra, in particolare di Gallipoli, Lecce e Fasano.
HC: Quali sono le 5 località italiane che ti piacciono di più?
Carlos: Ah beh, allora….. Firenze, la Sicilia, la Puglia, Portofino, Venezia. Devo ancora visitare la Costiera Amalfitana, quindi la questione è ancora in sospeso.. Un ottimo motivo per tornare.
HC: Qual è il viaggio che non hai ancora fatto?
Carlos : Mongolia. Muoio dalla voglia di andarci. È sulla mia lista dei viaggi da fare prima di morire da 15 anni e più. Qualcosa mi dice che ci devo andare.
HC: Quanti anni avevi quando hai fatto il tuo primo viaggio? E dove sei stato?
Carlos: Oh…. Proprio prima e subito dopo essere nato ah ah ah.. Mio padre è un pilota commerciale, quindi voli e viaggi erano la normalità per noi.
Ora, volete sapere qual è stato il primo viaggio che ha lasciato un segno e che ha fatto cambiare le mie abitudini di viaggio?
Beh di sicuro la prima volta che ho visitato l’Asia. E sto parlando di oltre 20 anni fa. Sono nato a Buenos Aires, in Argentina, e il viaggio in Asia è stato per me come andare sulla luna… Ah ah ah… Mi ci sono voluti due giorni per arrivarci e una volta a Bangkok, voglio dire la Bangkok di allora, non quella di oggi.. Beh qualcosa è cambiato nella mia testa, tutto quello che sapevo, o pensavo di sapere, e in cui credevo: niente è più stato come prima. Da allora sono ritornato regolarmente in Tailandia, quasi una volta all’anno.
HC: Hai mai avuto qualche esperienza spiacevole in paesi conosciuti per avere una politica particolarmente conservativa?
Carlos: Ho vissuto in molti paesi in tutto il mondo, tra cui l’Iran.
Sono stato a Teheran per lavoro. Se si parla di politica conservativa nei confronti dei diritti per i gay, non potrebbe esserci luogo più difficile. Non voglio schierarmi né a favore né contro perché conosco molte persone della nostra comunità che soffrono molto e vivono una realtà molto dura, ma devo dire che questa non è stata la mia esperienza.
Attraverso il mio blog sono diventato un personaggio pubblico e quindi tutti possono sapere dove sono, se seguono i miei canali social. Una volta ero in partenza per Dubai e, prima del mio arrivo, i miei social network e blog sono stati hackerati, e ho anche ricevuto alcuni messaggi che mi dissuadevano dal fare questo viaggio. Niente più di questo comunque.
HC: Qual è il migliore piatto che hai assaggiato?
Carlos: La cucina della mamma, ogni volta che torno a Buenos Aires, in Argentina, per trovare i miei. Non c’è miglior piatto di quello che riesce a riportarti alla tua infanzia felice, piena di sapori, aroma e dolci memorie.
Ci piaceva l’idea di concludere l’intervista alla Marzullo, per la serie “Fatti una domanda e datti una risposta” 🙂
Così, immaginiamo Carlos su un aereo, di ritorno dal suo ultimo viaggio, che si domanda “Dove andrò dopo?” e si risponde “ Non lo so, ma sarò felice di scoprirlo …:-)”
Grazie mille per l’ispirazione, Carlos.