La notizia è arrivata ieri: Carlo Mazzacurati è morto.
Anche noi di HotelsClick vogliamo rendere omaggio a Carlo, regista delle nostre zone (era originario di Padova) e sublime narratore dei pregi e dei difetti di una regione, il Nord-Est, ricca di contraddizioni.
Abbiamo la fortuna di vivere in una delle aree economicamente più sane d’Italia (il che è tutto dire in un periodo delicato come quello attuale), nonché una delle destinazioni turistiche più gettonate sia dai nostri connazionali sia dai turisti stranieri. Basta citare una località su tutte, Venezia, che attira ogni anno milioni di persone.
Ma Carlo non ha mai girato un film a Venezia: ha preferito scegliere invece altri luoghi in Veneto, magari meno famosi, per ambientare i propri lavori cinematografici.
Dopo un breve brainstorming interno abbiamo votato il film preferito dallo staff di HotelsClick: the winner is all’unanimità La Giusta Distanza.
Noi vogliamo ricordare Carlo così.
Al di là della storia avvicente, il film La Giusta Distanza ci è piaciuto principalmente per l’ambientazione, ne siamo tutti d’accordo.
La vicenda si svolgeva in un piccolo paese di campagna sul Delta del fiume Po; il nome era Concadalbero che, in effetti, è un paese della provincia padovana. Nel film, però, eravamo nella zona del Polesine, quindi nella provincia di Rovigo, e Concadalbero era un paese immaginario rappresentato in maniera molto verosimile.
Sullo sfondo c’era appunto il Polesine magistralmente immortalato dalla fotografia di Luca Bigazzi. Grazie a lui, paesaggi di campagna tipicamente veneti diventano splendidi soggetti per scatti che non hanno tempo: campi, argini, strade di paese, boschi e bracci di fiume. Uno spazio temporale a parte dove le lancette dell’orologio sembrano essersi fermate o, per lo meno, muoversi con estrema lentezza, quasi rallentate, ovattate dalla nebbia che spesso avvolge queste zone.
È la terra del parco regionale del Delta del Po che il regista padovano aveva già scelto come set per la Notte Italiana, uno dei suoi primi lavori.
Il Veneto è anche questo.
Alla lentezza di questi luoghi si contrapponeva il ritmo frenetico urbano nelle poche scene ambientate in città, la vicina Padova, che il giovane protagonista, aspirante giornalista, raggiungeva in pullman per incontrare il suo mecenate. Molto propedeutici gli appuntamenti dei due al Caffè Pedrocchi, dove tra il ‘700 e l’800 intellettuali, uomini politici, professori, studenti e accademici dell’epoca amavano darsi appuntamento.
Secondo noi questo e gli altri film di Carlo ambientati in Veneto costituiscono una delle più autentiche rappresentazioni della nostra terra, ad opera di un “autoctono” che conosceva nel dettaglio gli animi della gente del posto, con i loro pregi, i loro difetti, le loro debolezze e i loro punti di forza.
Secondo noi, i film di Carlo sono l’invito più caloroso a visitare questa terra antica.
Ciao Carlo.